Sebbene pochi follicoli (30-40) inizino a svilupparsi prima di ogni ovulazione, di solito solo uno di essi rilascia un uovo per ovulazione. Il resto degenera nel corso della fase di sviluppo nelle 6-8 settimane successive.
Così una donna in realtà ovula solo 400 uova circa durante tutta la sua vita riproduttiva. Si tratta dell'1% circa di quanto producono i follicoli.
Nella donna adulta, il tasso di consumo di follicoli non è costante ma accelera con l'età. Per cui già solo a 30 anni, nelle ovaie è presente solo il 12% del patrimonio follicolare presente alla nascita. Questo numero è ancora sufficiente per sostenere la fertilità per alcuni anni successivi, a condizione che l'ovaio non sia soggetto ad influenze esterne, come farmaci contro il cancro o la chirurgia ovarica grave. A 40 anni tale percentuale si abbassa al 3%.
Questo processo di progressiva riduzione fino ad esaurimento della riserva ovarica non può essere impedito.
Allora la domanda è se e come possiamo intervenire per rallentarlo o per favorire il concepimento anche in età avanzata.
Ad esempio la FIV (Fecondazione in vitro) può essere una soluzione?
E’ sicuramente una tecnica che può aiutare il concepimento, ma va premesso che la FIV può portare ad una gravidanza solo se le uova sono sane.
Dato lo stato attuale di conoscenze e tecniche la FIV non ha il potere di creare un uovo sano.
Le possibilità di avere una gravidanza con l'aiuto della fecondazione in vitro con l’avanzare dell’età materna sono ben documentate: 30-45 % di successo nelle donne sotto i 38 anni e meno del 10% dopo i 42 anni di età.
E l’egg freezing?
Congelare gli ovociti da giovani per diventare mamme quando si è pronte è una tecnica che funziona.
Ma gli esperti avvertono: è una terapia, non una moda.
Questa tecnica implica un processo di 10-12 giorni di somministrazione di ormoni per stimolare lo sviluppo di follicoli multipli.
Ed anche qui, il numero di follicoli che si sviluppano dipende dall'età della donna e dalla sua condizione intrinseca di fertilità. Il numero medio di uova raccolte e successivamente congelate per una donna di 35 anni è di circa dieci. E solo da uno a tre embrioni “buoni” si svilupperanno dal quel gruppo di 10 uova.
In realtà, entrambi i processi di creazione di embrioni e il potenziale di gravidanza degli embrioni sono simili sia per le uova fresche che per quelle congelate.
Questo significa che il processo di congelamento delle uova al massimo offrirà un piccolo numero finito di ulteriori opportunità per una donna di concepire in futuro.
Ma le nuove tecnologie saranno in grado in futuro di creare nuove uova?
Un recente rapporto mostra come uova nuove e sane possano essere create a partire dalle cellule staminali.
Le cellule staminali sono presenti in embrioni umani, come le cellule staminali embrionali, e nella maggior parte degli organi tra cui l'ovaio.
In alternativa, una forma indotta di cellule staminali può essere ottenuta in laboratorio trattando cellule mature con un mix di reagenti.
Le procedure necessarie per creare uova nuove attraverso le cellule staminali sono molto complesse e ancora in fase sperimentale.
Ci sono questioni etiche, come ad esempio la necessità di distruggere un embrione umano per ottenere cellule staminali embrionali, e saranno necessari ulteriori esperimenti per dimostrare che non ci siano problemi genetici o di fertilità con le generazioni successive.
Ciò richiederà molte più ricerche per stabilire la sicurezza e l'efficacia delle procedure prima di essere autorizzati nell’uso clinico.
Fino a quel momento, è essenziale capire i limiti della fertilità delle donne e pianificare quando avere figli sfruttando al massimo la durata della vita fertile.