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Cos’è l’inseminazione intrauterina (IUI)?

L’inseminazione intrauterina (o IUI) è la più diffusa e semplice tecnica di procreazione assistita, cosiddetta di 1° livello o minore, in cui la fecondazione avviene tramite l’introduzione del liquido seminale all’interno della cavità uterina, così da facilitare l’incontro tra spermatozoi e ovocita. Fare clic o toccare qui per immettere il testo. inseminazione intrauterina L’inseminazione intrauterina in Italia può essere effettuata anche con il liquido seminale del partner o di un donatore anonimo.(1)

Quando si usa?

  • Quando gli spermatozoi hanno difficoltà a raggiungere le tube di Falloppio.
  • Richiede che le tube che connettono l’utero alle ovaie sono comunque accessibili (condizione che deve essere verificata precedentemente con una isterosalpingografia) e che il liquido seminale abbia buone caratteristiche.(1)

Quali sono le tipologie?

  • OMOLOGA, o inseminazione intrauterina omologa (AIH), ovvero quando lo sperma proviene dal partner della donna. Questa pratica è la preferita, nonostante i risultati non siano costanti, soprattutto in caso di oligoastenospermia (diminuzione del numero di spermatozoi presenti nel liquido seminale).
  • ETEROLOGA, o inseminazione artificiale con donatore (AID). In questo caso lo sperma appartiene a un donatore. Potrebbe diventare la scelta principale in caso di azoospermia (mancanza di spermatozoi nel liquido seminale) o in presenza di malattie che possono essere trasmesse geneticamente dal padre.(2)

Come si esegue?

L’inseminazione intrauterina viene eseguita in regime ambulatoriale e non richiede anestesia.(1) La IUI può essere eseguita su un ciclo mestruale spontaneo, in assenza di trattamento farmacologico, o con una moderata stimolazione ormonale. In quest’ultimo caso, la donna è tenuta sotto controllo per monitorare l’andamento dell’ovulazione durante il trattamento. Nel momento in cui i follicoli hanno raggiunto numero e dimensioni ottimali, avviene l’inseminazione: un campione di liquido seminale ottenuto mediante raccolta, dopo essere stato trattato in laboratorio, viene depositato nell’utero della donna con un catetere introdotto attraverso la vagina.(1) Questo processo può richiedere fino a 2 ore per il completamento ed è indolore, anche se alcune donne possono provare lievi crampi. Altre donne possono avere anche dello spotting (lieve sanguinamento) per un giorno o due dopo l'IUI.(3) Avvenuta l’inseminazione, dopo un periodo di circa quindici giorni, si esegue un esame del sangue per verificare se è in corso una gravidanza.(1)

Quando funziona?

Il successo della IUI varia a seconda della causa sottostante di infertilità. Funziona meglio nei pazienti con infertilità inspiegabile, donne con una cervice che limita il passaggio degli spermatozoi e uomini che non sono in grado di eiaculare in modo efficace. Ad esempio, per l'infertilità inspiegabile, il tasso di gravidanza con la IUI è doppio rispetto a quello senza trattamento. NON funziona altrettanto bene per gli uomini con quantità e qualità degli spermatozoi limitata o anomala. Non aiuta le donne che hanno malattie alle tube di Falloppio ed endometriosi da moderata a grave. Non funziona neanche per le donne che hanno una storia di infezioni pelviche. In questi casi si consigliano altri trattamenti PMA. Le percentuali di successo dipendono anche dall’eventuale utilizzo di farmaci per la fertilità, dall’età della donna e dalla diagnosi di infertilità.(3)

Ci sono rischi?

I rischi dell’IUI sono maggiori in caso di stimolazione ovarica farmacologica, in quanto, aumentando il numero di ovociti, si hanno maggiori possibilità di gravidanze multiple. Sottoporsi alla IUI non aumenta il rischio che i bambini presentino difetti alla nascita: la possibilità di tali difetti varia dal 2% al 4% in tutti bambini, sia concepiti naturalmente o attraverso l’IUI. Inoltre, è minima la probabilità di sviluppare un’infezione, grazie all’aggiunta di antibiotici nel mezzo di coltura. Ad ogni modo, è opportuno parlare con il proprio medico, per valutare al meglio i fattori che decideranno se è il caso di sottoporsi alla IUI o invece preferire un altro metodo di procreazione medicalmente assistita.(3)

FONTI:
  1. Procreazione medicalmente assistita (PMA), accesso ai servizi, Istituto Superiore di Sanità [Internet]. Disponibile su: https://www.iss.it/documents/20126/6898329/Procreazione+medicalmente+assistita+accesso+ai+servizi+%281%29.pdf/44c61c3e-a47b-fe63-2845-05634772a10c?t=1683539952581
  2. Fecondazione assistita, Università di Padova. Disponibile su: https://psico.elearning.unipd.it/mod/resource/view.php?id=89238
  3. Intrauterine insemination (IUI), American Society for Reproductive Medicine, 2016_factsheet2. Disponibile su: https://www.reproductivefacts.org/news-and-publications/fact-sheets-and-infographics/intrauterine-insemination-iui/
Data di pubblicazione: 19/11/2024